Ogni individuo, nella propria esistenza, deve necessariamente incappare in un lutto. Un sentimento di profondo dolore che si prova in seguito alla perdita di una persona cara. Si manifesta con una sofferenza prolungata ed intensa che spesso non sembra attenuarsi nel tempo come ci si aspetterebbe. Si tratta di un’esperienza molto singolare e soggettiva perché ciascuna persona reagisce in modi differenti.
L’elaborazione di un lutto è un tuttavia sempre un processo molto doloroso in cui la persona rielabora le emozioni e i ricordi legati alla persona cara che non c’è più per accettare la realtà della sua assenza e per poter continuare la propria vita. Nel corso degli anni, tanti professionisti hanno approfondito e studiato il tema arrivando a definire il percorso di elaborazione del lutto in modalità differenti.
Le principali teorie sull’elaborazione del lutto
Il primo ad introdurre il tema del lutto è stato Sigmund Freud (1856-1939). Il neurologo, psicanalista e filosofo austriaco ha scritto nel 1915 il testo “Lutto e melanconia”. Nel saggio, Freud ha sostenuto che il lutto e la melanconia sono reazioni simili alla perdita di una persona oppure di una cosa amata.
Se il soggetto melanconico è addolorato per una perdita che non è in grado di comprendere o identificare completamente, secondo Freud il lutto è considerato il processo naturale di elaborazione dell’assenza della persona cara che è venuta a mancare. Dopo di lui, anche il tedesco Erick Lindemann nel 1944 e l’inglese Peter Marris nel 1958 hanno effettuato delle ricerche sul lutto analizzando le reazioni tipiche degli eventi luttuosi.
E’ stato però John Bowlby, psichiatra e psicanalista inglese, a spiegare nel 1980 come la mente umana può affrontare la perdita. Le quattro fasi individuate da Bowlby dell’elaborazione del lutto sono state lo stordimento, lo struggimento, la disorganizzazione e la riorganizzazione. Elisabeth Kübler-Ross ha quindi proposto la teoria secondo la quale l’elaborazione del lutto avviene in cinque fasi: la negazione, la rabbia, la contrattazione, la depressione e l’accettazione.