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La pratica della cremazione

La cremazione dei defunti è una pratica molto diffusa. Consiste nell’incenerimento del corpo in frammenti ossei ed elementi base che vengono poi sminuzzati fino a diventare cenere. Il corpo del defunto può essere custodito in un’urna ceneraria.

La cremazione è una pratica dalle origini molto antiche che risalgono all’età del bronzo. Per la religione cristiano cattolica è preferibile l’inumazione ma con un testo approvato dalla CEI è possibile cremare un defunto a patto che le ceneri siano custodite in un cimitero. Per la religione ortodossa, invece, è vietata la cremazione.

Origine e diffusione

La pratica della cremazione è molto diffusa in Asia, dove il fuoco è considerato un elemento purificatore. Esso, infatti, illumina il passaggio del defunto verso un altro luogo. 

In Occidente questa pratica risale alla prima età del bronzo (2000 a.c.) e si diffuse ampiamente con la cultura dei campi di urne. Durante l’epoca moderna la cremazione ebbe un arresto dopo la Seconda guerra mondiale. In questo periodo vennero utilizzati molti forni crematori per bruciare i corpi dei deportati, addirittura molti cadaveri vennero bruciati all’aperto, diventando un altro truce elemento dello sterminio di massa. Per il giudaismo ortodosso, infatti, un corpo cremato non può raggiungere la pace definitiva.

Per la religione cristiano cattolica, invece, la pratica della cremazione è stata accetta negli ultimi anni, anche se è sempre preferibile la sepoltura del defunto.

La cremazione ai giorni nostri

La pratica della cremazione è in Italia in costante crescita. Nel 2012 a fronte di 590.000 decessi sono state eseguite circa 91.500 cremazioni, con una incidenza percentuale che supera il 15%.

Questo dato, fornito direttamente da So.crem e dalla Federazione Italiana per la Cremazione, si caratterizza per la sua disomogeneità territoriale. Il Nord Italia è storicamente patria della pratica cremazionista ed infatti l’incidenza percentuale nelle regioni settentrionali si pone ai vertici nazionali. Nelle regioni del Centro Italia le percentuali indicano un significativo e progressivo incremento. Nelle regioni del Sud e nelle Isole si rilevano le percentuali più basse.