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L’epigrafe, la storia e le caratteristiche di un’antica iscrizione funebre

Scrivere una frase di cordoglio è un modo per dare conforto ed essere vicini a chi ha subito un lutto. La perdita di una persona cara è infatti sempre molto difficile da affrontare e anche anche solo una parola di conforto può far sentire meno soli. Fin dall’antichità, il cordoglio si esprime attraverso l’epigrafe funebre. Il termine deriva dal greco “ἐπιγραφή” e letteralmente significa “scritto sopra”. Questa tipologia di iscrizione era già utilizzata dagli Antichi Egizi con le prime iscrizioni sulle tombe.

L’utilizzo dell’epigrafe è stata ulteriormente diffusa dai Greci e dai Romani in luoghi all’aperto o al chiuso ma anche su oggetti specifici, ad esempio come sui monumenti o sulle lapidi. La tendenza è diminuita drasticamente nel Medioevo a causa della scarsa alfabetizzazione della popolazione. La diffusione delle epigrafi funebri è quindi ritornata in auge nell’undicesimo secolo per poi diventare di larga diffusione all’interno della cultura occidentale. 

L’epigrafe funebre: quali informazioni contiene e chi ha il compito di scriverla 

L’epigrafe funebre solitamente è inserita sui manifesti affissi sui muri o sugli appositi spazi presenti nella località di residenza del deceduto. Oltre all’annuncio della morte, sono inserite anche la data, il luogo e l’orario del funerale. L’epigrafe, inoltre, può essere incisa anche sulle tombe e solitamente contiene una frase che rappresenta in maniera significativa il defunto.

E’ di solito l’impresa funebre incaricata di occuparsi del funerale a scrivere l’epigrafe funebre. Scrivere la frase di cordoglio più adatta non è per nulla semplice e necessita dell’intervento di un professionista del settore funebre che saprà soddisfare nel migliore dei modi le richieste e le esigenze dei famigliari della persona deceduta. All’interno dell’epigrafe possono essere anche inseriti dei testi personalizzati contenenti una frase. Quest’ultima può ricordare un aspetto significativo della vita del defunto oppure una frase ricorrente della persona deceduta.